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24/10/17

L'e-commerce cresce in tutto il mondo. In Italia + 10% rispetto al 2015

Secondo un'indagine di Casaleggio Associati il fatturato complessivo delle vendite online, in Italia, è stimato in 31,7 miliardi di Euro, con un incremento del 10% sul 2015: l’e-commerce italiano, dunque, sta entrando in una fase di maturazione e consolidamento. Il rapporto, condotto attraverso una survey  online e interviste di approfondimento ad alcuni dei principali operatori del mercato, ha coinvolto 3.000 aziende (di cui più di 400 hanno contribuito attivamente compilando il questionario o tramite intervista). L'indagine prende in considerazione diversi settori: alimentare, assicurazioni, casa e arredamento, centri commerciali online, editoria, elettronica di consumo, moda, salute e bellezza, tempo libero e turismo.

Dal rapporto emergono dati interessanti: anche se in Italia l'e-commerce cresce, le aziende difficilmente ricevono finanziamenti, diversamente da Germania, Francia, Regno Unito e Spagna, dove gli aiuti economici sono pari a centinaia di milioni di euro; nel Bel Paese non vanno mai oltre i 5 milioni. Nonostante gli aiuti, a dominare la classifica non sono nazioni europee bensì Cina e Stati Uniti. Il Paese asiatico, con un fatturato delle vendite online stimato in 899,09 miliardi di dollari nel 2016, si piazza al primo posto, trainato dai colossi del gruppo Alibaba: Taobao, Alibaba.com, Tmall e altri. Gli Stati Uniti, invece, sono secondi con un fatturato che si aggira attorno ai 423,34 miliardi di dollari nel 2016, con una crescita del 15,6% rispetto al 2015. Qui a dominare sono i giganti dell'e-commerce Amazon e eBay ma, secondo le previsioni, le vendite online continueranno ad aumentare grazie all'espansione di alcuni settori come quello alimentare e a un maggior incremento degli acquisti da mobile.

I dati mostrano che l’area orientale è sicuramente destinata a rimanere il più grande mercato e-commerce a livello mondiale: il fatturato supera i mille dollari, registra una crescita del 31% nel 2016 e, secondo le stime, sarà più che raddoppiato entro il 2020. In Europa, sempre nel 2016, l'aumento è stato "solo" del 13% rispetto al 2015, anche se a fare acquisti sono circa 296 milioni di persone in 48 paesi. In Italia, in particolare, l'incremenmto nell'accesso a internet della popolazione ha consentito una maggiore diffusione dell'e-commerce. Il fatturato registra risultati positivi in tutti settori, a differenza di quanto rilevato lo scorso anno, ma la crescita complessiva, pur rimanendo a due cifre, è inferiore rispetto al 2015. Ciò è dovuto principalmente alla carenza di offerta in alcuni settori, quali moda, alimentari, casa e arredamento, dove le vendite online sono ancora poco sviluppate. 

I numeri emersi alimentano le paure di commercianti e imprenditori: più la popolazione acquista online, più diminuiscono le vendite nei negozi tradizionali e le attività sono costrette a chiudere. Lo shopping nei centri commerciali o nei punti vendita è in crisi e le strategie dei giganti dell'e-commerce come Amazon, che sta cercando di dotarsi di strumenti che permettano consegne "a tempo zero in tutto il mondo", potrebbero far peggiorare ulteriormente la situazione, oltre a rivoluzionare del tutto gli acquisti del futuro. Nel mare magnum di possibilità offerte dall'e-commerce, c'è comunque da chiedersi se aspettare a casa, in tutta comodità, il vestito, la spesa, il libro acquistati online non tolga un po'di magia all'acquisto "tradizionale", spesso frutto di un buon consiglio, di una riflessione, del confronto con il titolare del punto vendita. 

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