Da Terminator a Matrix, da Ex Machina a Wall-E.
Tutto questo ci fa venire in mente una sola parola: intelligenza artificiale.
Bastano pochi minuti di film su simpatici robot che subito una domanda sorge spontanea: “Ma ti immagini se fosse vero?“ All’improvviso mille curiosità ci balzano alla mente. Chi, almeno una volta nella vita, non è rimasto affascinato (o almeno incuriosito) dal mondo della robotica e della fantascienza?
Non si può ancora dire che queste intelligenze artificiali abbiano preso le nostre sembianze (come da piccoli sognavamo!) ma sicuramente si tratta di un'intelligenza "al di sopra della media", che ci permette di gestire al meglio il nostro lavoro, risolvere problemi, svolgere compiti e attività tipiche della mente umana.
Attualmente l’intelligenza artificiale, spesso indicata con AI (Artificial Intelligence), trova diverse applicazioni nei campi più disparati, dai trasporti alla medicina, dalla finanza al marketing, in particolare, nella selezione del personale. Direttamente dagli Stati Uniti arriva il software HireVue, in grado di selezionare i candidati più promettenti tra una rosa di candidati generici, monitorando ben 15mila tratti di una persona, come il linguaggio non verbale, il movimento oculare, la velocità di risposta e la capacità di sopportazione dello stress.
Il procedimento è molto semplice: i candidati partecipano ad una video intervista rispondendo a domande standard (dovunque vogliano e in qualsiasi momento della giornata); Il computer legge ed elabora le risposte tramite algoritmi, per poi selezionare i candidati più idonei.
Ma non è tutto, poichè i sistemi analitici di HireVue imparano dall’esperienza, codificano e memorizzano i tratti dei candidati selezionati, per poi ricercarli in candidati futuri. Si tratta, quindi, di un sistema molto sofisticato, che si affina sempre di più con l’utilizzo. I risultati sono sorprendenti: molto meno tempo impiegato nella ricerca del personale e più tempo per il selezionatore di concentrarsi su più candidature, con la possibilità di sottoporre anche al resto del management i video di candidati di particolare interesse.
Numerose aziende che si stanno già avvalendo di questa nuova tecnologia con risultati a dir poco sorprendenti, tra queste le famosissime Walmart, Vodafone e Unilever. Gare tra neuroni e microchip, ma alla fine.. chi vincerà? Possiamo davvero aspettarci di tutto dal mondo dell‘intelligenza artificiale, un pò come nei nostri sogni da bambini: robot giganti o microscopici, volanti o nuotanti, tantissime sono le possibilità! Non mancano i dubbi sul rischio di discriminazioni e sui rischi connessi alla gestione di una ricerca sul personale digitalizzata e basata esclusivamente su complicati algoritmi.
La questione è: siamo sicuri che introducendo queste super-intelligenze nella vita di tutti i giorni, il nostro stile di vita migliorerà? Ci si interroga da tempo sul potere degli algoritmi e dei big data, domandandosi se questi segneranno la superiorità del cervello delle macchine su quello dell’uomo.
Una cosa è certa, il tema è bollente e gli studiosi affermano che in meno di 30 anni si compirà il miracolo della "singolarità tecnologica", dove ogni singolo robot avrà la sua personale coscienza e consapevolezza, un nuovo mondo abitato da nuove tecnologie pronte a confrontarsi con noi.
E voi, siete pronti per questa nuova era?