Distillare l'identità di un marchio in un suono di pochi secondi: ecco cos'è il sonic branding.
Avete presente l'effetto acustico di accensione di un computer Mac? Ecco: quello è sonic branding. Vi ricordate “I'm lovin'it” nella pubblicità di McDonald's? Anche quello è sonic branding.
E' un “marchio di fabbrica” sonoro, sul quale colossi come Visa stanno investendo sempre di più. Infatti, studi scientifici rivelano che gli esseri umani reagiscono agli stimoli acustici molto più velocemente rispetto, ad esempio, a quelli visivi. Si capisce allora perché, in un mondo dominato dalle immagini, questo tipo di branding sia destinato ad acquisire sempre più importanza.
Fin dalla nascita della pubblicità, jingle e canzoni hanno giocato un ruolo preminente nell'assicurare che il messaggio fosse riconosciuto, e soprattutto ricordato dai consumatori. Il potere della musica e del suono trascende infatti molte barriere linguistiche, culturali, visive.
Ecco perché stiamo assistendo al ritorno, da parte dei brand, ad una particolare attenzione verso la loro identità sonora. Un caso su tutti, Visa: hanno impiegato un anno per sviluppare il suono che, dallo scorso Dicembre, è associato a tutte le proprie transazioni, sia online che offline. L'81% dei clienti intervistati ha dichiarato che la nuova “voce” della marca comunica velocità e sicurezza.
Si parla spesso anche di “logo sonoro”: come il logo disegnato è simbolo del brand e della sua personalità, così il logo sonoro diventa immediatamente riconoscibile e viene associato al marchio in assenza di stimoli sensoriali di altra natura. Pensiamo al “Taste the Feeling” di Coca Cola: ed è subito bolle, il frizzante della bibita sul ghiaccio fresco… Che sete!
Come “suona” il tuo brand? La musica riesce a influenzarci anche al di sotto della soglia di coscienza, al contrario dell'informazione visiva, che ha bisogno di essere processata: possiamo non guardare, ma non possiamo non sentire. E' dal 1994 che Intel utilizza il suo iconico “Inside Bong”: oggi non riusciamo a pensare ad Intel senza che questa semplice successione di 5 note ci torni in mente all'istante.
In un mondo ormai popolato da assistenti vocali come Siri, Alexa ed Echo, il branding sensoriale diventa sempre più importante come elemento di contatto fra l'uomo e la macchina. La voce del marchio è fondamentale nel creare un'esperienza positiva per l'utente: le azienda hanno capito che, suscitando emozioni positive, aumentano la loro considerazione agli occhi dei clienti...e il ritorno sull'investimento che ne ricavano è immediato.