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08/07/24

Il ruolo delle edicole oggi.


La serie TV "Bridgerton", ambientata ai primi dell’ottocento, mostra la vita della nobiltà londinese durante la "Marriage Season", tra passeggiate, eventi e balli e l’obiettivo di trovare marito.

Ma cosa c’entra questo con il mondo delle edicole? Per le strade di Londra si vedono garzoni intenti a distribuire i giornali appena stampati, una rappresentazione non lontana dalla realtà. Infatti, all'inizio del milleottocento, era compito degli strilloni diffondere le ultime notizie, gridando i titoli e vendendo i giornali sul ciglio della strada. Solo verso la fine del secolo apparvero le prime edicole, costruite grazie alla concessione di suolo pubblico da parte dei Comuni. Questi chioschi di ferro battuto e finestre in vetro, caldi d’estate e gelidi d’inverno, sorsero rapidamente in ogni quartiere, diventando un punto di riferimento per i cittadini.

Quindi, che valori rappresentano le edicole? Sono luoghi che hanno permesso l’accesso all’informazione e alla scoperta di diversi fili di pensiero, grazie alla distribuzione sia di testate importanti che di nicchia. Le edicole sono punti di ritrovo dove cultura, politica, informazioni, rapporti personali e chiacchiere si intrecciano.

Non è una novità che il giornalismo abbia subito una trasformazione dopo l’avvento del digitale; il coinvolgimento del pubblico si è esteso e, se prima la tradizione era leggere il giornale durante la colazione, ora i modi di informarsi sono molteplici e la fruizione delle informazioni è in tempo reale, superando le limitazioni della distribuzione fisica.
Tra i tanti aspetti che hanno subito un cambiamento, da tenere in considerazione è sicuramente il coinvolgimento del pubblico: con la stampa la comunicazione è unidirezionale, senza alcuna possibilità di interazione, mentre il web permette un’interazione bidirezionale, attraverso commenti, condivisioni e preferenze.

In questo contesto "nuovo", le edicole si sono dovute adattare per non scomparire, inventando nuovi modi e un nuovo ruolo all’interno della comunità. Quale?

Quello che rimane è l’idea di quartiere, cultura e socialità e a cambiare è il modo in cui tutto questo avviene. Le edicole diventano dei luoghi ibridi: oltre al cartaceo vi è anche il digitale (per esempio permettendo ai clienti di ordinare pubblicazioni e altri prodotti online e ritirarli in negozio), vengono aperte solo per un breve e determinato periodo come pop-up e accolgono mostre, eventi e promozioni (per esempio presentazioni di libri e incontri con gli autori per incentivare la lettura).

Se un colpevole è l’avanzamento del digitale, bisogna dargli credito nell’importanza di alcune strategie di marketing attuate con successo da diversi brand.

Campari ha trasformato l’edicola di Porta Romana a Milano nella propria edicola personale, dove distribuire gadget e special issues in collaborazione con The Milaneser. Anche grandi marchi di lusso hanno iniziato a brandizzare diversi chioschi, in specifiche occasioni, con l’obiettivo di diventare virali attraverso omaggi. “The Attico” ha aperto un pop-up nel chiosco in via Giardini a Milano, durante San Valentino, per regalare un pacchetto speciale: un post, una mela e una tavoletta di cioccolato.

Adattarsi e accettare i cambiamenti in atto è il primo passo per riuscire a non scomparire e rimanere sempre un punto di riferimento. In un mondo in continua evoluzione, queste strutture storiche, continuando a reinventarsi, dimostrano di poter ancora giocare un ruolo vitale nelle nostre comunità, mantenendo vivi i valori di cultura e socialità.

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Cosa ci rende diversi?