Tra gli strumenti di marketing al servizio di un'azienda, il case study è sicuramente uno dei più efficaci. A volte non basta saper presentare le proprie capacità, il proprio know-how: una buona idea per essere più convincente deve fare riferimento a casi concreti e mostrare le problematiche specifiche risolte con successo in modo originale e professionale.
Con una breve case history, che solitamente non supera le cinque o sei pagine, l’azienda può infatti spiegare in che modo ha applicato la sua esperienza, i suoi prodotti e i servizi per risolvere i problemi dei propri clienti.
L'obiettivo? Non elogiare la propria azienda o vantare clienti di spicco soddisfatti ma corteggiare i potenziali nuovi clienti che, leggendo il case study, capiranno di avere di fronte un interlocutore solido eaffidabile, da preferire ai competitor o al lavoro in-house.
Ecco qualche consiglio per ottenere un risultato di successo:
1. Struttura chiara, linguaggio onesto
Dopo aver introdotto brevemente il cliente protagonista della vostra presentazione, potreste descrivere il problema da risolvere e le soluzioni che la vostra azienda ha proposto. Quali sono stati i vantaggi del vostro approccio? Descriveteli con un linguaggio chiaro e onesto, non iperbolico nè autoreferenziale.
Se ci sono stati sviluppi o proposte per future collaborazioni, parlatene. Tutto qua? Ovviamente no: non tralasciate di creare un'area contatti, per invitare gli interessati a chiedervi maggiori informazioni ed, eventualmente, un preventivo personalizzato.
2. Dati, dati e ancora dati
In una case history bisogna enumerare tutti i dettagli concreti importanti. Occorre riportare numeri, fatti, dati statistici, tabelle, grafici, aumenti delle vendite: tutto ciò che ha aiutato i clienti ad incrementare il proprio ROI. Chi consulta il vostro case study, deve terminare la lettura convinto che investire nella vostra azienda sia davvero proficuo.
3. Lo stile
Eccedere con il gergo tecnico potrebbe sembrare la scelta più professionale, ma è un errore. Un buon case study deve essere ben scritto, facile da leggere e andare dritto al punto. Il lettore non deve annoiarsi; dovrebbe invece essere nella condizione di trovare facilmente le informazioni importanti.
Il suggerimento è di usare un linguaggio preciso e ancorato ai fatti, facendo sempre attenzione allo stile. Non basta elencare i miglioramenti del cliente: l'ideale sarebbe riuscire a narrare la storia di questo cambiamento. Le parole d'ordine sono story-telling e ricorso ad immagini e infografiche a supporto della narrazione, che rendano piacevole (ed emozionale) anche la visione dei dati statistici.
4. I dettagli fanno la differenza
Mai sottovalutare l'importanza di un buon titolo e sottotitolo. L'efficacia di un case study si valuta anche grazie a quanta curiosità hanno generato nel lettore intestazioni accattivanti, facendo emergere già nei titoli i benefici che il cliente oggetto del caso di studio ha ottenuto affidandosi a voi.
Inoltre, alla fine di una perfetta case history non dovrebbero mai mancare le note di copyright e la data di creazione.
5. Endorsement del cliente
Un cliente soddisfatto è il miglior biglietto da visita. Prima di procedere alla stesura della case history, è bene confrontarsi con l'azienda di cui si vorrebbe scrivere. È sempre una scelta saggia chiedere l'autorizzazione all'utilizzo del logo del cliente sulla propria presentazione e alla divulgazione di alcuni dati sul lavoro svolto.
Se il cliente è rimasto particolarmente soddisfatto, potrebbe essere propenso a lasciare una review o a commentare favorevolmente la vostra azienda. Questa è la pubblicità più efficace!