“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”. Potrebbe iniziare così, con la celeberrima battuta del film cult del 1982, la descrizione dell'ultimo progetto di Alibaba, la mega piattaforma di e-commerce.
Il colosso cinese ha da poco annunciato di aver aperto un nuovo magazzino all'avanguardia, dove i beni di consumo acquistati online vengono stoccati, smistati e spediti al cliente. Fin qui nulla di strano, se non fosse che nel magazzino “lavorano” più di 60 robot. Le macchine intelligenti sono adibite al trasporto delle merci, per consegnarle al personale umano, che le spedirà al cliente e sono equipaggiate con sensori laser, che evitano possibili collisioni. Possono lavorare per otto ore non-stop con una sola carica, viaggiando a 1,5 metri al secondo e trasportando carichi fino a 600 kg di peso.
Da quando sono stati introdotti gli automi, lo scorso luglio, la produttività del magazzino è triplicata, grazie all'efficienza delle macchine che sono in grado di svolgere i compiti assegnati autonomamente, ma sono anche programmate per collaborare tra loro e fornire supporto al personale umano.
La notizia che arriva dall'estremo oriente è solo l'ultima di una serie che ci parla della convivenza tra lavoratori umani e macchine intelligenti. Anche Amazon, il gigante del retail e competitor di Alibaba, utilizza robot “facchini” da un paio d'anni. Si stima ne impieghi un esercito di circa 15.000.
Per il momento questi automi super efficienti sono programmati per svolgere compiti “semplici”, come spostare oggetti da un punto all'altro del magazzino. Non sono in grado di svolgere compiti complessi, come sistemare una pila di oggetti diversi tra loro. Ma gli scienziati sono fiduciosi che le ricerche sull'intelligenza artificiale possano portare significativi “progressi” nel giro di pochi anni.
Fredda tecnologia senza anima? Forse. Ma di certo con un nome molto evocativo: le macchine di Alibaba si chiamano “Zhu Que”, letteralmente uccello vermiglio, una delle quattro bestie guardiane nella mitologia cinese e simbolo per rappresentare le costellazioni del Sud. E proprio mentre Blade Runner 2049 appassiona il pubblico di tutto il mondo, da qualche parte, chiuso nei magazzini di Amazon o nei laboratori di Berkeley, il futuro dei replicanti potrebbe essere già arrivato.