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05/04/24

Smart working: pro e contro.


Il lavoro da casa, o meglio lo "smart working", è diventato un vero must durante la pandemia, per evitare il contagio da COVID-19 senza dover chiudere totalmente le attività. 

Tutto ha avuto inizio con una normativa del maggio 2020, che ha stabilito che "i genitori con figli sotto i 14 anni e tutti coloro a rischio COVID possono lavorare da casa", prorogata più volte fino al 31 marzo 2024.

Ma aspetta, cos’è successo dopo il 1º aprile 2024? semplice, I lavoratori devono seguire le vecchie regole della Legge del maggio 2017, ovvero,  fare un accordo col datore di lavoro per continuare a svolgere il lavoro da remoto.

Il lavoro da casa ha i suoi vantaggi. Per le aziende, è una manna dal cielo: producono di più, ci sono meno assenze e risparmiano sui costi degli uffici. E per noi lavoratori? La vita migliora, risparmiamo tempo e soldi sui trasporti, e ci sentiamo più motivati e soddisfatti.
E non dimentichiamoci dell'ambiente! Meno traffico, meno CO2 nell'aria... Che dire, sembra una situazione vincente per tutti.

Ma ogni medaglia ha il suo rovescio. La solitudine, per esempio: niente chiacchierate in ufficio... E poi c'è lo stress di doversi arrangiare con i pasti e con la connessione internet traballante. E sai qual è il peggio? La sensazione di dover essere sempre disponibili, non riesci mai a staccare davvero.

E la work-life balance? Beh, è un po' in pericolo. È come se non ci fosse più un confine tra lavoro e vita privata, quando lavori da casa.

Non esiste una formula magica per ottenere il giusto equilibrio tra lavoro in sede e lavoro in remoto, la soluzione può essere soggettiva e va trovata collaborando con il proprio datore di lavoro, tenendo conto degli obiettivi e delle necessità dell’azienda.

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