Blog

<<< Back

12/01/23

L’evoluzione dei social - Perché sono nati, come si sono evoluti e cosa accadrà ai social media dal 2023?

Tempo di lettura: 5 min
 

Ti sei mai chiesto quale fosse la differenza tra social media e social network? E perché un tempo si diceva “i social network” e oggi si è più propensi a dire “social media”? Perché questa distinzione?
Per definizione, i social media sono il mezzo che consente all’utente di condividere uno o più contenuti (foto, video, post ecc). Gli esempi più classici sono ovviamente Facebook, LinkedIn, Pinterest, Instagram, YouTube, TikTok, ma anche Tumblr e Wikipedia. 
I social network, invece, sono delle vere e proprie reti sociali, costituite da persone che (online) condividono stessi interessi e passioni. In breve: il social media è lo strumento (app, software fisico); i social network sono le persone. 
Ma cosa c’entrano queste due definizioni con l’evoluzione dei social?
Per spiegartelo, facciamo un passo indietro.


Come siamo passati da social network a social media ?

I social, inizialmente, sono nati “network”: l’idea iniziale di Zuckerberg, come molti di noi ricordano, era quella di connettere le persone, ritrovare amicizie e restare aggiornati sulla vita dei nostri amici e familiari. 
Tutto questo risulta fantastico alla maggior parte delle persone, la comunicazione diventa orizzontale e si comincia ad ottenere la famosa “libertà di parola, pensiero e opinione”.  
Si comincia a pubblicare i propri pensieri, le proprie foto, intere raccolte di album, i momenti migliori con amici, parenti e, soprattutto, si comincia a chattare, anche durante le otto ore in ufficio. 
Cominciano a farsi strada nuovi modi di comunicare, nuovi modi di affermarsi; vengono coniati nuovi verbi come “postare” o espressioni come LOL, XD ecc e l’utente è al centro di tutto. 
Arrivano, allo stesso tempo, gli scettici e gli opinionisti di queste piattaforme, soprattutto le persone più anziane, che vedono un cambiamento radicale nella società. 
I giovani guardano il telefono mentre camminano, viaggiano in treno o in autobus preferendo uno schermo ad un libro o al giornale, qualcuno comincia ad innamorarsi di persone fisicamente mai viste e tutto questo desta non poche preoccupazioni. 
Gli anni passano, i social diventano sempre più immediati e accessibili e nascono i primi famigerati influencer.
Appena nasce e fa capolino il nome, l’influencer è una figura professionale bistrattata, mai riconosciuta come etica, etichettata come nullafacente. 
Eppure, è proprio grazie all’influencer marketing che i social network diventano, un passo alla volta, senza quasi accorgercene, social media. 
Facebook fa il suo primo grande cambiamento quando inserisce il Marketplace: da quel momento, non sarà solo possibile connettersi con i propri amici e parenti, ma sarà possibile vendere oggetti usati a sconosciuti (macchine, biciclette, attrezzi da giardino, scooter e persino case). Oggi sul marketplace di Facebook è possibile anche cercare e trovare lavoro. 
Agli albori, Instagram era il social “visual”, dove postare le foto delle vacanze, con qualche hashtag #like4like e tutti, di sana pianta, diventavano amanti della fotografia e delle reflex. 
Poi, il social cambia e si trasforma in profili perfetti e patinati, cresce il settore della moda e della food photography, si comincia a parlare davanti alla fotocamera e a condividere ogni momento della giornata tramite le Stories. 
Dopo neanche dieci anni, per contrastare la minaccia tiktokizzante, Instagram si converte al formato video, così come YouTube con gli shorts. 
E più scorri il feed, più i tuoi amici e parenti scompaiono dal tuo radar, devi di nuovo andare a cercarli per vedere cosa succede nella loro vita, sostituiti da brand che promuovono i loro prodotti e sponsorizzate di profili che neanche segui. 
Ma non era tutto nato per connetterti con amici e parenti?


Previsioni e differenti scenari 

Soprattutto dopo gli inaspettati e travolgenti licenziamenti dei dipendenti di Twitter e Meta, dilagano sul web opinioni contrastanti sul futuro dei social. 
Su una cosa, però, sono tutti d’accordo: i social network, come li conosciamo noi, sono ormai giunti al termine.
Non servono più di certo a connetterci con i nostri cari, per quello esistono le chat di messaggistica come whatsapp, i canali telegram, discord, twitch, gruppi ecc (per l’appunto, network).
I social media sono delle vere e proprie vetrine per le aziende, le nuove pagine pubblicitarie che vedevamo dopo qualche sfogliata di giornale. 
Sono il nuovo mezzo di comunicazione, dove è possibile rimanere aggiornati sulle ultime novità dal mondo. 
Sui social basta seguire le maggiori testate giornalistiche come La Repubblica, il Corriere della Sera, La Stampa o Will_ita e non c’è più bisogno di accendere la televisione per sapere cosa succede, anzi! 
Proprio un articolo di La Repubblica conferma, grazie ad uno studio condotto dalla startup made in USA specializzata in marketing Crowdtap, che Millenials e GenZ ripongono più fiducia e danno più valore a qualcosa letto sui social media rispetto a ciò che viene trasmesso dai classici mezzi di comunicazione (TV, giornali o radio). 
Nascono app come BeReal che cerca di contrastare l’onda della finzione e promuove momenti più autentici che gli utenti devono condividere, ma comunque dovrà trovare presto un seguito e una funzione più definita se non vorrà vedere quella curva scendere, proprio com’è successo a Facebook nel 2022. 
Un brand ha la possibilità di nascere e iniziare a promuovere il proprio prodotto "gratuitamente", usando le proprie immagini e la propria voce, studiando il proprio pubblico, avvicinandolo e cercare di creare un rapporto. Il paradiso per i digital marketers insomma. 
Possiamo dunque affermare che, sui social, non c’è più spazio per amici, gattini e foto del caffè alle sette del mattino. 

Torneremo offline o dritti al Web 3.0?

Ultimamente, stiamo assistendo ad un fenomeno davvero interessante. Le persone passano il tempo online in modo diverso: secondo l’articolo di Vice Italia, gli utenti dedicano la maggior parte del loro tempo su piattaforme dove possono parlare di argomenti di loro vero interesse come Twitch, Reddit, Discord, VR, ecc. 

E indovinate un po’ cosa si fa nel Metaverso?
Il metaverso è un argomento davvero contraddittorio: da alcuni visto come fonte di mille future ricchezze, da altri guardato con stizzo, con la coda dell’occhio, cercando di capire cos’è e qual’è il vantaggio di entrarvi. 
News alla mano, mentre scrivo queste righe, si presume che il Metaverso potrebbe generare 5.000 miliardi di dollari entro il 2030, che nel 2023 olfatto e tatto diventeranno le grandi novità del metaverso e, infine, la Fiat annuncia che il metaverso sarà sfruttato dall’azienda come un canale di vendita negli USA

Chissà cosa starà succedendo mentre tu leggi questo articolo. 

Noi di Makia non amiamo restare indietro e tutto il mondo della Blockchain è già in mezzo a noi. Se hai curiosità e vuoi affidarti a degli esperti, non esitare a contattarci! 

✉️ info@makia.it
☎️ +39 0521 504382

Condividi il post:

Cosa ci rende diversi?