All'ultima New York Fashion Week, è successo qualcosa di inaspettato: il colosso del made in Italy Diesel ha aperto un negozio di “falsi autentici” in piena Chinatown. L'operazione si configura come una geniale trovata che ben si inserisce nella filosofia delle ultime campagne di advertising del brand: “Go With the Flaw”, ovvero segui la falla, il difetto.
Chinatown, regno del fake e della contraffazione, non è certo il post dove un marchio di moda internazionale ambisce ad essere presente. L'azienda guidata da Renzo Rosso, invece, ha deciso di aprire un pop-up store proprio lì, all'angolo di Canal Street: il celebre logo portava il nome “Deisel”, a lettere invertite, e il negozio (piccolo, disordinato, con scritte “sale” a caratteri cubitali) nulla lasciava sospettare sulla reale autenticità dei prodotti venduti.
L'esperimento sociale ideato dall'azienda veneta nasconde in realtà un'operazione di marketing coi fiocchi: i fortunati avventori che si sono aggiudicati un capo DEISEL (che, ricordiamolo, aveva la qualità dell'originale – e costava un terzo) si è portato a casa un autentico pezzo da collezione, che diventerà forse oggetto di culto nelle aste online dei prossimi mesi.
Ma i fake non svalutano l'immagine del marchio? Certamente, non in questo caso: abbiamo qui un brand che sa provocare, sa far pensare, e soprattutto, non si prende troppo sul serio. Un inno a tutti coloro che osano vestirsi come vogliono, che non seguono la massa. Un inno ai coraggiosi: è da anni infatti che le campagne pubblicitarie di Diesel si focalizzano sul concetto di “brave”.
La trovata, ovviamente, diventa virale: non appena divulgata la vera natura del pop-up shop, una lunga fila ha affollato le strade di Chinatown. Influencers e fashion addict sono corsi ad accaparrarsi un capo Deisel, ovvero un originale in edizione limitatissima. Ovviamente, anche Deisel è ora un marchio brevettato.
Prendendo in giro la logo-mania imperante nel mondo fashion contemporaneo, la trovata di Diesel funziona perché lancia un messaggio positivo: coinvolge, stupisce, e diventa un caso da studiare. A quando la prossima lezione, Mister Rosso?